TENUTA ASINARA – Golfo dell’Asinara Località Marritza – Sorso (SS)
La tenuta Asinara è nata da una scelta di vita della famiglia Sassu.
Dal desiderio di far esprimere al meglio questo territorio. Di contribuire alla conservazione della razza degli asinelli bianchi e di produrre grandi vini. Vogliamo dimostrare che la nostra terra ha in sè questa grande vocazione.
E’ una sfida che richiede tempo, pazienza, impegno. E’ fatta di tante tappe fondamentali, come la nascita del nostro primo vino, Herculis, un taglio Bordolese che ha il nome antico dell’isola dell’ Asinara.
Il Territorio:
Il Territorio della Romangia, la terra dei Romani.
È la regione dove crescono le nostre vigne. È sul Golfo dell’Asinara e guarda verso quell’isola e verso il tramonto. Qui passava la strada che portava alla colonia e al porto di Turris Libisonis, qui i Romani coltivavano vite e olivo e trasportavano i loro prodotti verso l’imbarco. Dopo duemila anni il paesaggio è intatto, quelle sono le coltivazioni.
A ricordare quei tempi, a pochi passi dalle nostre vigne, sono i resti della villa romana di Santa Filitica. Al tempo degli imperatori vantava un raffinato impianto di terme. Un suo pavimento a mosaico raffigura Bacco, coronato di uva e vite. Difficile trovare un segno più esplicito. Questa terra è madre di grandi vini. Lo dice la sapienza di chi coltiva, lo racconta la storia.
I Vigneti:
La luce delle nostre tenute, cento ettari davanti al mare, è quella del sole della Sardegna e quella del Mediterraneo che la riflette e le dà intensità. L’azione della luce, affiancata da quella delle brezze marine e dalla buona mineralità dei suoli, permette di ottenere uve del tutto speciali, di forte carattere e dalla definita identità. Sole, mare e vento. In questa terra nascono così i grandi vini, prodotti tipici sardi.
Lavorazione e Vinificazione:
Arrivate in cantina le uve vengono avviate al controllo visivo tramite i tavoli di cernita dove appositi addetti le selezionano e scartano grappoli e chicchi non idonei. A questo punto le uve bianche vengono caricate in pressa chiusa in assenza di ossigeno e lavorate in maniera soffice per ottenere un succo integro e pulito, che viene trasferito nei vinificatori d’acciaio a temperatura controllata dove parte la fermentazione.
Le uve rosse invece una volta diraspate riempiono direttamente i vinificatori dove sempre a temperatura controllata parte una fermentazione molto tradizionale.
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